Il toponimo Magreglio “Magrej” si è formato a partire dal latino “Ager magris”, ad indicare l’asciuttezza dei pascoli, corrottosi in Macrilium, Magrelli, Magreglio. A partire dai ritrovamenti preistorici al “Bus de la Stria” (neolitico ed età del ferro) la storia di Magreglio comincia dal Ghisallo nel 1135 con la discussione di una causa tra i “comunisti” di Magrelli e Ottone Abate del Monastero Maggiore S. Ambrogio di Milano per il transito verso Bellagio. Nel contesto della Valassina, Magreglio rimane un luogo collegato con Barni del quale probabilmente all’origine era un’alpe. Di Magreglio parla Domenico Mandelli nel suo “Saggio di Storia Naturale del lago di Como”. Nel 1763 per ricordare la fonte del Lambro e suggerire di sostituire la coltivazione del papavero bianco con quello da oppio più redditizio. Dai primi del novecento con l’arrivo dei milanesi e soprattutto dagli anni cinquanta, la villeggiatura e il turismo costituiscono una voce importante per l’economia del paese.
Pagina aggiornata il 20/06/2024